25 Jun
25Jun


Le imprese nell'incertezza sulla fruizione del contributo 

La normativa non aveva previsto l’attuale situazione e molte imprese si trovano in una condizione di incertezza. Alcune, infatti, non stanno ricevendo alcuna comunicazione dal Gse: né quella che conferma la prenotazione dell’incentivo con indicazione del credito d’imposta spettante, né quella che informa dell’esaurimento delle risorse.

Per le due situazioni citate, le imprese sanno come agire. Se ricevono la comunicazione di «prenotazione», devono effettuare il versamento dell’acconto del 20% entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda di prenotazione. Se ricevono la comunicazione di «risorse esaurite», devono attendere ipotetici scorrimenti successivi: a queste imprese, il Gse comunicherà l’eventuale nuova disponibilità. In quel caso, i 30 giorni per il versamento del 20% di acconto e per l’invio di una nuova comunicazione a conferma di quanto fatto decorrono dalla data della comunicazione di scorrimento ricevuta dal Gse.

Le aziende senza risposta

Il problema si pone per le imprese che non hanno ricevuto risposta in tempi brevi. In questo caso si profila una situazione paradossale: se l’impresa ricevesse in ritardo la comunicazione di «prenotazione», i 30 giorni per versare l’acconto potrebbero essere già in parte trascorsi senza che l’azienda lo sapesse. Ad esempio, se la risposta arrivasse dopo 20 giorni, l’impresa avrebbe solo 10 giorni per effettuare l’ordine e il versamento dell’acconto. 

Si sta delineando, quindi, una terza categoria di soggetti non prevista dalla normativa, quella delle «imprese nella terra di mezzo» che hanno presentato istanza di prenotazione ma non hanno ottenuto alcuna ricevuta. Questa terza fascia si trova in una zona grigia. Pur non avendo ricevuto alcuna comunicazione dal Gse, potrebbero trovarsi in area utile per beneficiare del contributo. In questo senso, la mancanza di risposta potrebbe essere una buona notizia. Tuttavia, per queste imprese l’incertezza è critica. Il rischio è che, in caso di successiva comunicazione di «prenotazione», i tempi per rispettare le condizioni previste si rivelino troppo stretti. 

La norma, infatti, stabilisce che i 30 giorni per versare l’acconto del 20% decorrono dalla data di invio del modello di comunicazione in via preventiva, non dalla data in cui l’impresa riceve la comunicazione di prenotazione da parte del Gse. Di conseguenza, se ricevesse la comunicazione tardivamente — ad esempio dopo 20 giorni — ne resterebbero solo dieci per fare l’ordine e versare l’acconto, con chiare difficoltà operative. La normativa, non prevedendo questa casistica intermedia, rischia di penalizzare quelle imprese che, pur in posizione utile, non ricevono tempestivamente conferma del beneficio. 

Sarebbe opportuno un intervento normativo per spostare la decorrenza dei 30 giorni a partire dal ricezione della conferma di prenotazione da parte del Gse.

Le prenotazioni

Il portale di accesso a Transizione 4.0, gestito dal Gse, accetta le comunicazioni anche quando i fondi risultano esauriti. Un aspetto rilevante per le imprese che intendono posizionarsi in coda rispetto alla graduatoria, confidando in scorrimenti derivanti da rinunce, mancate conferme o inadempienze di altri beneficiari. Oppure perché auspicano rifinanziamenti futuri della misura da parte del Governo.





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