Il Piano Transizione 5.0, nato per sostenere gli investimenti in digitalizzazione ed efficienza energetica delle imprese, si avvia alla conclusione nel 2025.
A partire dal 2026 sarà sostituito da un nuovo incentivo che riprenderà la logica del Piano Transizione 4.0, aggiornandola alle nuove priorità industriali ed europee.
Il Governo punta a creare una misura semplificata più stabile e strutturale, capace di superare la logica dei bandi a scadenza e di offrire alle imprese un orizzonte pluriennale di programmazione degli investimenti.
L’obiettivo è dare continuità al processo di innovazione, integrando digitalizzazione, sostenibilità ambientale e ricerca.
Una delle novità più significative riguarda le fonti di finanziamento: la nuova misura non dovrebbe più basarsi sulle risorse comunitarie del programma REPowerEU, ma attingere in maniera stabile a fondi nazionali. Questo cambio di prospettiva comporta due vantaggi:
Il nuovo credito d’imposta 2026 dovrebbe quindi mantenere l’impianto di base del 4.0 (beni strumentali, ricerca, innovazione e formazione), ma con criteri aggiornati alla transizione ecologica e digitale, e con una maggiore attenzione al ruolo delle PMI, delle filiere produttive e delle tecnologie verdi.
Per le imprese sarà fondamentale pianificare fin d’ora le proprie strategie di investimento: il 2025 rappresenta l’ultimo anno di accesso al credito 5.0 e dal 2026 si entrerà in una nuova fase di agevolazioni più strutturata, stabile e meno vincolata alle regole comunitarie.